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Abruzzo, l'Orto Botanico di Sant'Eufemia a Majella

Il Giardino Botanico Daniela Brescia conserva un ricco patrimonio floristico dell'Appennino Centrale


18.10.2019
Giardini e Orti Botanici: Giardino Botanico Daniela Brescia
Abruzzo, l'Orto Botanico di Sant'Eufemia a Majella
Il Giardino Botanico Daniela Brescia conserva un ricco patrimonio floristico dell'Appennino Centrale
Aiuola del Giardino Botanico
©Parco Majella.it


 
 
AUTORE: FLAMINIA GIURATO


IL GIARDINO BOTANICO DANIELA BRESCIA
A Sant'Eufemia a Majella, in provincia di Pescara, è stato creato il Giardino Botanico Daniela Brescia, a consolidamento della forte vocazione naturalistica del comune abruzzese. Si trova proprio nel Parco Nazionale della Majella, ospita circa 500 entità flogistiche e ricopre una superficie di 43 mila mq. Nel 2001 è stato riconosciuto Giardino di Interesse Regionale dalla Regione Abruzzo, anche perché è stato progettato offrendo esempi di ricostruzione di alcuni ambienti montani dell'Appennino Centrale come quelli di rupi e ghiaioni di quota. Una parte è dedicata a settori didattici dimostrativi come il campo vetrina della biodiversità agricola dove sono coltivate varietà locali di melo e pero o quello delle piante medicinali. Il Giardino è attraversato da due torrenti con vegetazione ripariale naturale, dove si trova il raro gambero di fiume, indicatore biologico di buona qualità dell’acqua.

LA STORIA
Il Giardino Botanico Daniela Brescia nasce tra il 2000 e il 2001 con l’obiettivo di occuparsi della conservazione del patrimonio floristico del territorio del Parco e dell’Appennino centrale, attraverso la coltivazione in giardino e la ricerca scientifica. E’ suddiviso in 12 sezioni che ricostruiscono 550 specie vegetali, alcuni ambienti naturali caratteristici del territorio, come querceto misto caducifoglio, cerreta e mugheta. Da sempre offre la possibilità di effettuare stage, tirocini, tesi di laurea o consultare libri a carattere naturalistico-floristico presenti in biblioteca, ma anche di programmare percorsi didattici tematici, seminari e corsi teorico-pratici su svariati argomenti, dalla cosmesi naturale all’estrazione oli essenziali, dagli antichi usi e tradizioni locali al giardinaggio fino ai metodi di cura delle piante.

COSA VEDERE
Oltre ai due torrenti vi si trova anche un laghetto che presenta una ricca vegetazione, con numerose
specie interessanti tipiche degli ambienti umidi e delle torbiere. Simbolo del Giardino è la Soldanella del calcare, scelta per il suo areale ristretto esclusivamente alla Majella, dove si rinviene in poche stazioni rupestri. Nell’ampia area destinata a vivaio vengono riprodotte specie arbustive e arboree autoctone con finalità reintroduttive, mentre nell’erbario del Parco sono conservati circa 2000 exiccata, raccolti prevalentemente sul massiccio della Majella e nelle aree limitrofe: sono oltre 1000 campioni vegetali. Nella porzione caratterizzata dal pino mugo ci sono cespugli di Juniperus sabina, Arctostaphylos uva-ursi e Rhamnus alpina. Sulle rupi ed i ghiaioni si trovano specie di origine asiatica, artica ed endemiche, come Androsace vitaliana, la viola di Eugenia, Viola eugeniae e l’aquilegia della Majella (Aquilegia magellensis), Nella zona umida si possono osservare, oltre le altre specie, il ranuncolo delle canne, il giaggiolo acquatico, diverse specie di carici, l’ulmaria comune, e altre specie tipiche di questi ambienti.

Fonte: Turismo.it

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