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Basilica di Santa Maria Assunta (Atri)

Uno dei monumenti simbolo dell’Abruzzo, la basilica di Santa Maria Assunta di Atri è la chiesa principale della diocesi e della città. Nel 1899 è stata riconosciuta monumento nazionale ed è uno degli esempi più belli di architettura medievale in Abruzzo.

La città di Atri fu assoggettata ai Romani nel 290 a. C. Sotto il dominio romano la città visse il suo massimo splendore e fu, decisamente, ingrandita. Fu costruito, nell’area che attualmente ospita la cattedrale, un tempio dedicato ad Ercole.

In seguito, tra il I e il II secolo d.C. vi fu costruita una città e le terme, sotto il quale furono costruite le cisterne ancora oggi visitabili.

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la città visse il suo declino: Atri fu oggetto di invasioni da parte dei barbari e ciò portò all'abbandono delle terme di Atri, che diventarono un rudere circondato da erbacce.

Intanto in città si era diffuso il Cristianesimo e occorreva edificare un luogo di culto: fu costruito, così, sui resti delle terme romane, utilizzando i materiali di questo per la costruzione: nacque così l'Ecclesia de Hatria.

Questa chiesa era di piccole dimensioni e se ne ha menzione per la prima volta in un documento di Ottone I (958). La comunità crebbe e nell' XI secolo fu costruita una chiesa grande come l'attuale duomo, a cinque navate e con cinque absidi (i resti della suddetta chiesa posso essere ammirati ancor'oggi all'interno della concattedrale) che si arricchì di opere d'arte, andate quasi tutte perdute, fatta eccezione per un frammento di ambone, oggi al Museo Capitolare di Atri, e l'altare.

La nuova chiesa fu intitolata a Sancta Maria de Atria (Santa Maria di Atri) e poi a Santa Maria Assunta e affidata ai monaci cistercensi che costruirono il convento.

Successivamente, la chiesa di Santa Maria venne elevata a cattedrale e ai cistercensi subentrarono i canonici che si accorsero subito che la chiesa minacciava di crollare in quanto le colonne progettate dall'architetto Leonardo di Cristoforo nella ricostruzione del 1223 risultavano troppo esili e reggevano archi troppo ampi. Fu, ancora una volta ricostruita, intorno al 1260 e furono scelti come architetti due artisti locali molto celebri: Raimondo del Poggio e Rainaldo d'Atri, i fondatori della scuola atriana, una corrente artistica che continua ancor oggi.

I due architetti ultimarono la ricostruzione nelle sue linee essenziali (facciata, fiancate, interno) nel 1284, realizzando una chiesa più alta rispetto alla precedente e a tre navate, sostituendo le esili colonne con pesanti pilastri ottagonali: la chiesa fu quindi consacrata e intitolata con il nome "Santa Maria Assunta".

Dal Trecento fino agli inizi del Seicento la chiesa si arricchì di preziosissime opere d'arte, grazie anche al mecenatismo degli Acquaviva (duchi di Atri) e dei vescovi, alcune famose, come gli affreschi con le Storie di Cristo e Maria nel presbiterio (coro dei canonici) realizzate tra il 1460 e il 1470 e gli Evangelisti (1481) sulla volta del presbiterio realizzate dal celebre pittore Andrea De Litio, il massimo esponente del Rinascimento in Abruzzo. Un affresco più datato, risalente al Duecento è “L’Incontro dei Tre Vivi e dei Tre Morti” e si trova accanto al Coro dei Canonici (a sinistra).

Nel 1824 il vescovo Domenico Ricciardoni apportò alcune piccole volte nella navata centrale; lo stesso vescovo eseguì importanti lavori al tetto, da dove entrava acqua, alla chiesa e agli affreschi.

Il 19 febbraio 1899, la cattedrale di Atri fu dichiarata monumento nazionale.

Dal 1954 al 1964 furono realizzati ulteriori lavori di restauro diretti dall'architetto Guglielmo Mathiae, che diedero alla chiesa l'aspetto attuale: venne rifatto il pavimento; vennero abbattuti la cappella dell'Assunta, la sagrestia e un altro locale attiguo per rendere visibili le finestre romaniche dietro il coro e la facciata posteriore; l'altare di sant'Anna (la cappella Acquaviva) che si trovava accanto all'altare dell'Assunta fu rimontato sulla controfacciata; fu distrutta la tomba del beato Nicola (il cui culto però non era mai stato approvato dalla Chiesa) con la conseguente perdita del corpo; si demolirono le volte della navata centrale e sostituito con un tetto di cemento rivestito di legno; la cappella del Santissimo Sacramento fu spostata e al suo posto vi fu collocato l'altare dei Corvi che prima si trovava in un'altra zona della chiesa.

Inoltre, fu rialzato il presbiterio per rendere visibili i mosaici romani delle antiche terme e furono posate delle lastre di vetro; il baldacchino di Carlo Riccione, fu rimontato nell'annessa chiesa di Santa Reparata perché oscurava la vista degli affreschi. Durante questi restauri vennero alla luce i resti dell'antica chiesa di Sancta Maria de Atria.

I lavori di restauro interessarono anche il Museo Capitolare, con il riallestimento di tutte le sale e la ricostruzione degli archi del lato nord che erano stati chiusi nel XIX secolo. I lavori furono ultimati il 12 settembre 1964, quando la cattedrale fu elevata a basilica minore da papa Paolo VI e riaperta il 15 novembre dello stesso anno alla presenza del cardinal Cento.

Il 30 giugno 1985 Papa Giovanni Paolo II visitò la diocesi, celebrando la messa alla presenza di migliaia di fedeli provenienti da ogni parte dell'Abruzzo.

Il 30 settembre 1986 in seguito all’unione delle diocesi di Teramo e di Atri, la chiesa di Santa Maria Assunta divenne concattedrale.

I lavori di restauro finirono col distruggere l'organo antico che fu sostituito con uno moderno, non solo non furono posti dei giunti di dilatazione sul pavimento. Proprio quest'ultimo errore fece sì che quarant'anni dopo si verificassero gli scoppi del pavimento così da dover chiudere la chiesa dal 2003 al 2008 per effettuare i lavori di restauro; la riapertura al culto avvenne il 21 dicembre 2008.

Anche il campanile subì un importante restauro tra il 1996 e il 1999 in quanto durante un temporale un fulmine colpì la "palla" con la croce che si trova in cima alla torre, facendola pendere pericolosamente; anche la parte terminale del campanile presentava danni. La palla fu sostituita con una di uguali dimensioni ma che funge anche da parafulmine: è possibile osservare quella antica nel chiostro della con cattedrale.

Dopo il violento terremoto dell'Aquila del 2009 la chiesa è stata chiusa per effettuare controlli: si sono riscontrate solo delle piccole cadute di intonaco nella navata sinistra, in prossimità del campanile. Il resto della struttura non ha riscontrato danni visibili, quindi la concattedrale è stata riaperta ma per precauzione è stata transennata la navata sinistra che rimase chiusa al pubblico fino agli inizi di giugno del 2009.


 

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