La basilica di Santa Maria di Collemaggio è il monumento simbolo della città L'Aquila.
Le origini della basilica sono legate all’incoronazione di papa Celestino V nel 1294. La basilica è situata su un colle, detto Collemaggio, appena fuori la cinta muraria dell'Aquila, nei pressi di Porta Bazzano. È ubicata presso un vasto piazzale verde che le fa da sagrato, collegato alla città mediante il monumentale Viale di Collemaggio.
La facciata realizzata nella seconda metà del tredicesimo secolo, è impreziosita dalla decorazione geometrica in pietra rossa e bianca con un meraviglioso effetto di bicromia.
Nella parte inferiore, particolarmente ricca, spicca lo splendido portale centrale, inquadrato da maestosi piedritti scolpiti a due ordini di nicchie, nelle quali sono conservate le statuine mutili di santi. Il portone, barocco, è del 1688. Raffinatissimo è il rosone centrale che campeggia nella parte superiore della facciata.
Nel fianco sinistro della basilica, si apre un monumentale e prestigioso portale sormontato, in lunetta, da un dipinto della Vergine con San Giovanni Battista e Pietro Celestino. Si tratta della prima Porta Santa della storia, fortemente voluta da Celestino V, l'unico papa ad essere consacrato non a Roma, ma proprio all'Aquila all'interno di questa basilica. Sulla sommità dell’archivolto è posto uno degli stemmi più antichi della città che raffigura un’aquila stilizzata.
La Chiesa celestina a tre navate, suddivise da arcate sesti acute su pilastri ottagonali e limitate d a tre archi verso il transetto; quest’ultimo è diviso anch’esso in tre campate, con profondo coro poligonale e due cappelle laterali.
Negli anni Settanta del Novecento sono stati eseguiti importanti lavori di ristrutturazione, che hanno eliminato i numerosi rifacimenti settecenteschi, riportando l'area del piedicroce alle sue caratteristiche originarie. La navata centrale, coperta come le due laterali con soffitto a travi con capriate lignee a vista, è priva di finestre, ad eccezione del rosone in controfacciata. Il pavimento è formato dall'alternanza di mattonelle bianche e rosse motivo che riprende quello della facciata principale.
Il restauro ha portato alla luce preziosi affreschi degli altari ogivali ricavati nello spessore delle murature delle pareti laterali: tra le quali si segnalano la Crocefissione e la splendida Testa di Santa Monica eseguiti nel ‘300 da Antonio di Atri.
Capolavoro rinascimentale custodito, all’interno della basilica, nella cappella in fondo alla navata destra è il Mausoleo di Celestino V realizzato da Girolamo Pittoni da Vicenza ed eretto a spese dell’Arte della Lana, la più importante organizzazione corporativa della città.
La basilica è stata gravemente danneggiata durante il terremoto del 2009. Ha subito importanti crolli: la volta della basilica nell'area della crociera e del transetto, causando la distruzione della parte terminale della navata centrale con l'antico organo a canne e della volta a crociera della prima campata dell'abside. Durante il crollo è rimasto danneggiato anche il mausoleo di Celestino V, situato in una cappella del transetto: le reliquie del santo, integre, sono state recuperate nei giorni successivi. Le arcate che separano le navate sono state rinforzate e l'area interessata dal crollo della volta è stata dotata di una copertura provvisoria.
Il 24 dicembre 2009 per la Messa di Mezzanotte la basilica è stata riaperta al culto con le funzioni di procattedrale, essendo la cattedrale dei santi Massimo e Giorgio inagibile. La Basilica è stata nuovamente chiusa al culto nell'agosto 2013, a causa dei risultati di uno studio condotto dall'Università degli Studi dell'Aquila che ne rilevava l’inagibilità in caso di sisma di moderata entità, con pericolo per gli ospitanti.
